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Modello: Modifica su base Burago
Parti movibili: Portiere apribili, ruote sterzanti, cofano anteriore e cofano motore.
Dettagli: Fanaleria e decals molto accattivanti. Interni dettagliati. Molte parti apribili. Un modello pressochè perfetto.
Colore : Celeste
Difetti di fabbricazione : Decals artigianali.
Misure: 17,5 x 8 x 5 cm
Valore: 50 Euro
Storia dell'auto reale:
La Ferrari GTO, anche conosciuta con la sigla non ufficiale Ferrari 288 GTO, è un'autovettura prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari tra il 1984 ed il 1985 in soli 272 esemplari.
Lo sviluppo della GTO, anche conosciuta con la sigla non ufficiale 288 (2.8 litri, 8 cilindri), non venne avviato, come solitamente la somiglianza stilistica della vettura potrebbe far immaginare, partendo dalla meccanica della 308 GTB per partecipare alle gare del Gruppo B. Vi era in comune il solo frazionamento del motore.
Vista dall'alto di una 288; notare le numerose prese di raffreddamento sul vano motore
A far pensare ad una derivazione dalla 308 GTB della 288 GTO, presentata al salone dell'automobile di Ginevra, contribuiva anche la linea di Pininfarina. Esteticamente la nuova sportiva di Maranello appariva come una 308 GTB dalla indole ed estetica più estrema, essendo un'ulteriore esasperazione di quanto proposto a livello stilistico con lo studio 308 GTB Speciale, conosciuta anche come Millechiodi: i parafanghi sono allargati per ospitare pneumatici da 225/55VR16 davanti e 265/50VR16 dietro, lo spoiler posteriore è maggiorato, le feritoie laterali ricordano quelle della 250 GTO, sotto la calandra un generoso spoiler ospitava i gruppi ottici e la carrozzeria completamente nuova era in kevlar. Il motore V8, la cui cilindrata era stata ridotta a 2855 cm³ (e dal quale derivò il motore delle sport-prototipo Lancia LC2), veniva sovralimentato da due turbocompressori IHI con due intercooler ed era montato longitudinalmente, a differenza della 308 GTB dotata di gruppo motore-cambio trasversale. Il cambio, dotato di radiatore dell'olio, era inoltre montato a sbalzo dietro al propulsore. Fu la prima Ferrari dotata di iniezione elettronica derivata dalla Formula 1, denominata Weber-Marelli IAW che ne migliorava la fluidità di erogazione, mantenendo inalterato la vocazione da auto da corsa.
Con una pressione di sovralimentazione di 0,9 bar e 400 CV di potenza massima e 496 Nm, per la 288 GTO erano dichiarati 305 km/h di velocità massima e un tempo di 12,7 secondi per coprire i 400 metri con partenza da fermo. Nonostante i dati prestazionali della vettura, priva di dispositivi elettronici di controllo, essa era assai impegnativa da controllare a causa anche dell'erogazione della potenza poco lineare, dovuta al ritardo di risposta dei motori turbo di quegli anni.
Il programma di partecipazione alle competizioni non venne mai portato a termine, ma i 272 esemplari di GTO, tutti prodotti nel classico colore Rosso Corsa, furono venduti rapidamente su prenotazione, ancora prima che la vettura entrasse in produzione.
I 200 esemplari previsti inizialmente in produzione divennero presto 270. Gli ultimi 2, richiesti personalmente da Gianni Agnelli alla Ferrari vennero prodotti un anno dopo la fine della produzione della Ferrari 288 GTO e furono consegnate rispettivamente a Niki Lauda e a un magnate del medio-oriente il quale aveva fatto atterrare l'elicottero di Gianni Agnelli sul suo yacht a Montecarlo chiedendo in cambio un Ferrari 288 GTO.

